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venerdì 30 dicembre 2011

Un contratto speciale

E' il momento di parlare di uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi, Jean-Jacques Rousseau, considerato, probabilmente a ragione, il padre della Rivoluzione Francese. Non c'è ombra di dubbio che l'impatto delle sue teorie fu straordinario e influenzarono sicuramente anche le origini del pensiero socialista (una curiosità: 10 anni dopo il Contratto Sociale di Rousseau, Watt inventa la macchina a vapore, simbolo del progresso e portatore di una speranza nuova per alcuni, opera del demonio per altri. "La locomotiva" diventerà poi, effettivamente, un simbolo nell'immaginario progressista e socialista, come raccontato nell'omonima canzone di Francesco Guccini).
Ma al di là della celebre frase "l'uomo è nato libero ma ovunque è in catene", qual è il concetto che meglio sintetizza il Contratto Sociale? A mio avviso la constatazione che in una società basata sulla disuguaglianza non ci può essere felicità: più sono grandi le disuguaglianze, più sono gli infelici. Il potere deve appartenere al popolo, ma Rousseau distingue tra chi è il titolare del potere e chi governa, prevedendo che a far rispettare la volontà popolare fosse un'elite, "I commissari del popolo".
Si, effettivamente dietro queste teorie ci possiamo vedere l'anticipazione della Rivoluzione Francese e di quella d'Ottobre, tuttavia non fa male ricordare che furono per primi i Cristiani a diffondere i principi di uguaglianza.

Macchina a vapore

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